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Andrea D’Ortenzio è nato a Roma. Per molti anni ha vissuto felicemente altrove e questo gli ha fatto apprezzare ancora più la bellezza della sua città che va protetta e amata. Ogni giorno scopre un piccolo pezzo del grande passato di Roma e ora, con questi libri, vorrebbe che anche gli altri, specie i bambini, possano conoscerlo divertendosi.

TRE DOMANDE AD ANDREA

Iulius è un personaggio inventato o è vissuto veramente?

Si Iulius è inventato ma altri, come l’imperatore Marco Aurelio, sono veri. E anche molti fatti del racconto sono veramente accaduti: le corse delle bighe a tutta velocità, i tifosi pazzi che si scontravano per strada, gli aurighi che diventavano superstar. Non ho inventato nulla, c’è tutto scritto nei libri degli antichi romani. E anche i luoghi sono quelli veri, che in parte a Roma esistono ancora e si possono vedere in visita con la scuola o la famiglia: il Circo Massimo, il palazzo imperiale, il foro Romano.

Quale è il tuo personaggio preferito dell’Antica Roma?

Beh sicuramente l’imperatore Marco Aurelio è uno dei migliori, per questo ho voluto che comparisse nel racconto. L’imperatore Augusto era bravo e intelligente ma forse un po’ troppo serio. In quanto a Giulio Cesare forse era quello più popolare: un valoroso generale e anche un grande organizzatore si spettacoli e giochi.

I romani vivevano meglio o peggio di noi?

Sicuramente non avevano tante comodità di oggi: le auto, gli aerei, i telefonini, le medicine, la tv e i computer. Però avevano, e le hanno tramandate a noi, delle invenzioni avanzatissime per l’epoca come l’acqua nelle case o il riscaldamento. Mangiavano cibi che venivano da lontano e viaggiavano su strade bellissime e lisce o su solide navi che solcavano i mari. Insomma non se la passavano proprio male.